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Giorni di straordinaria follia

  • Francesca Biundo
  • 22 nov 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Di tanto in tanto tutti dobbiamo affrontare dei momenti difficili, fa parte della vita.

Gli ultimi mesi sono stati pieni di obbligate elaborazioni e non sempre ho avuto tutti gli strumenti e la resilienza per affrontarle. In alcuni momenti mi sono ritrovata sommersa e ho fatto davvero tanta fatica a rimanere connessa con me stessa.

Utilizzando tutte le risorse apprese in questi anni e con il supporto di persone meravigliose, però, sono riuscita a rimanere in piedi e ad affrontare a piccoli passi ogni situazione.

A volte queste difficoltà dipendono da situazioni fuori dal nostro controllo, a volte sono una diretta conseguenza delle nostre decisioni. In entrambi i casi la nostra risposta è generalmente la stessa: sprofondiamo nella preoccupazione.

Quando viviamo delle esperienze negative, ci preoccupiamo dell’unica risposta che dobbiamo dare in quel momento, è come se il resto della nostra identità sparisse.

Al di là della situazione che abbiamo di fronte, noi ci trasformiamo nel nostro peggior ostacolo e la nostra principale fonte di preoccupazione.

Chiaramente ci sono molte situazioni che non possiamo cambiare, non abbiamo nessun controllo su quanto è già successo. Ma possiamo scegliere come reagire, siamo in grado di determinare il significato che diamo alla situazione.

Se riflettessimo sull'importanza di imparare a gestire le nostre emozioni, ci renderemmo conto che passiamo una vita a reagire come degli automi, lasciando che queste circostanze dettino il nostro stato d’animo e di conseguenza determinino anche il nostro benessere.

A volte l’unica cosa che puoi fare è respirare.

Quando lo stress e l’ansia sono così grandi che ti paralizzano, concentrarsi sul respiro è il primo passo per ritrovare la serenità. Con il respiro la pressione sanguigna e il battito cardiaco tornano alla normalità.

Prendere le decisioni quando siamo sopraffatti emotivamente, non è una scelta saggia. Tuttavia, quando ci troviamo di fronte a situazioni difficili, tendiamo a restare nel buco nero delle emozioni negative, a volte senza rendercene conto.

Pertanto, è importante divenire consapevoli delle emozioni.

Imparare a decodificare le emozioni negative che invalidano la nostra esistenza può aiutarci a prendere delle decisioni migliori.

Concentrarsi sulla responsabilità di nostra pertinenza ci permette di attenuare la sfida e trovare reali possibilità di miglioramento.

Quando tutto diventa troppo e un evento arriva uno dopo l'altro, possiamo provare a suddividerle singolarmente.

Non eliminiamo i problemi, ma impariamo a dare il giusto spazio ad ognuno di loro in modo tale da poterli elaborare in maniera più lucida.

Quando siamo sommersi, non riusciamo più a dare un senso al nostro stato d'animo. Non capiamo quale dolore è provocato da cosa e finiamo per annegare nel nostro baratro.

Permetterci di analizzare ogni contesto come se avessimo dei compartimenti distinti nella testa, ci aiuta a dare un senso ad ogni dolore, accettarlo, elaborarlo e trovare delle strategie di difesa per ritornare a riconnetterci con noi stessi.

Una mente cosciente e lucida ha più possibilità di resilienza.

Sopraffatti dalle emozioni non riusciamo a pensare in modo chiaro e non siamo in grado di discernere i possibili percorsi. Questa foschia mentale può solo aumentare la disperazione e la sofferenza.

La regolazione emotiva è fondamentale.

Se non sappiamo da dove partire, proviamo a chiederci quali sono le opzioni a nostra disposizione, lasciamoci guidare dai fatti reali e non dalle nostre paure.

Chi ha difficoltà a “mentalizzare”, potrebbe mettere nero su bianco un elenco di alternative che potrebbero far luce sulle possibili soluzioni a portata di mano. Scrivere è una risorsa che possiamo utilizzare tutti. Ci aiuta a fare chiarezza e a far uscire tutto ciò che abbiamo dentro. Una volta che le emozioni sono state portate all'esterno, si manifesta la possibilità di osservarle potendo fare un passo indietro. Non siamo più invasi da quel tornado mentale, quindi riusciremo a concentrarci maggiormente e troveremo il nostro modo di stare bene.

Tendiamo a voler avere il controllo su ogni cosa e se qualcosa non va come avevamo prefissato, arrivano subito le frustrazioni e il senso di impotenza.

Il controllo pone le sue radici nella rigidità, sentiamo il bisogno di controllare tutto perché vogliamo muoverci in spazi e relazioni già conosciute e in qualche modo familiari.

Tuttavia, in realtà molte cose sono fuori dal nostro controllo: possiamo controllare un nostro comportamento ma non ciò che gli altri pensano di noi… possiamo controllare i nostri pensieri e il modo in cui ci esprimiamo ma non cosa l’altro riuscirà realmente a recepire.

Il controllo, nelle relazioni, finisce per essere un’arma a doppio taglio e nella vita, l’ambizione di esercitare controllo su tutto diviene estremamente invalidante.

Meglio concentrarsi su ciò che possiamo realmente cambiare.

Si tratta di identificare tutte le cose che sono fuori dal nostro controllo e di accettare che, per quanto ci proviamo, è normale che non possiamo controllare tutto.

Prendetevi il tempo necessario per valutare la situazione e poi lasciate perdere tutte le cose che vi preoccupano, ma che non potete controllare. Ricordatevi che preoccuparvi per le cose che non potete risolvere comporta una notevole perdita di energia e vi impedisce di concentrarvi su ciò che potete realmente controllare.

Quando una situazione è più grande di noi e non sappiamo come comportarci, tendiamo a procrastinare. Ma mentre rimandiamo, il problema aumenta e le preoccupazioni crescono in maniera incontrollata, pertanto è molto importante agire.

Ogni difficoltà può insegnarci una lezione. Forse in un primo momento non la si vede, ma quando il tempo passa si noterà che questo problema ci ha probabilmente aiutato a diventare una persona più resistente. La differenza la fa l’approccio al problema.

Invece di subire il problema lasciandosi sopraffare e lamentando l’ingiustizia, si può accettare la realtà (per quanto tragica e dolorosa) e andare avanti.

Ogni battuta d’arresto può insegnarci qualcosa.

Le sfide, i cambiamenti e i problemi fanno parte della vita, non possiamo evitarli, ma possiamo scegliere come affrontarli e quanto peso dargli.

Gli unici veri limiti sono quelli che diamo a noi stessi, sono quelli dettati dalle nostre paure.

Abbracciamo la vita e le sue sfide, i suoi imprevisti e i suoi ostacoli, con la piena consapevolezza che certamente possiamo perdere, ma che possiamo anche vincere.

L’unica vera sconfitta è di chi si arrende e non lotta.

Possiamo continuare a Sognare.

Francesca Biundo

 
 
 

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